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Prospettive di mercato

Oggi la BCE amplierà il suo programma di acquisto di obbligazioni? Aprile: mese di ripresa per i corsi azionari

Commento del CIO, giovedì 30 aprile 2020

Dr. Sandro Merino, Chief Investment Officer

Oggi pomeriggio si svolgerà una seduta regolare della Banca centrale europea. Nonostante il nuovo declassamento dell’Italia da parte dell’agenzia di rating Fitch a inizio settimana, l’Italia mantiene ancora il grado di solvibilità più basso nella cosiddetta categoria «investment grade», BBB meno. Si tratta di una classe di solvibilità importante in quanto per molti investitori istituzionali, come casse pensioni o assicurazioni, rappresenta un requisito minimo per gli investimenti in obbligazioni. Un eventuale downgrade dell’emittente al di sotto di questa classe spesso determina un’ulteriore pressione di vendita sulle relative obbligazioni, in seguito alle vendite forzate dovute ai regolamenti d’investimento. Sul mercato si utilizza spesso la denominazione «fallen angels» per indicare gli emittenti scesi sotto questa classe, che rientrano quindi nella classe di solvibilità «sub-investment grade», talvolta informalmente chiamata anche «spazzatura». Come spesso accade nel settore finanziario, si ricorre a tanti tecnicismi per mascherare un contenuto, in realtà abbastanza semplice.

Le valutazioni di solvibilità delle agenzie di rating diventarono un business redditizio dopo l’elevatissimo numero di fallimenti verificatosi durante la Grande Depressione degli anni ’30, e lo sono ancora oggi. Anche se ora esistono sistemi metodologicamente più validi per valutare la qualità creditizia dei debitori, maggiormente basati sui prezzi di mercato e sui dati ad alta frequenza, i rating delle agenzie rimangono uno strumento molto apprezzato e il business continua a prosperare. In particolare, il capitale di queste società è costituito dalle statistiche raccolte sul numero dei fallimenti per grado di solvibilità creditizia e anno. Dopo un decennio caratterizzato da pochi fallimenti e manifestazioni molto ridotte del rischio di credito, con questa pandemia una solida analisi del rischio di credito potrebbe tornare a essere una rara abilità molto ricercata.

Oggi l’Italia mantiene, seppur per un soffio, la categoria di rating «investment grade», e ciò secondo tutte e tre le principali agenzie di rating: Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch. Le ragioni per un ulteriore declassamento del rating del credito dell’Italia sono il deficit di bilancio di circa il 10 % del PIL, di circa 160 miliardi di euro, e altri 400 miliardi di euro, il 25 % del PIL, di fideiussioni sui crediti dello stato italiano. Il previsto crollo del PIL di circa il 10 % nel 2020 aggrava notevolmente questa situazione. Pertanto, alcuni osservatori si attendono oggi dalla BCE un nuovo consolidamento del programma di acquisto di obbligazioni PEPP da 750 miliardi di euro o l’annuncio dell’estensione di altre misure di sostegno. Attualmente non vi è alcuna pressione diretta da parte del mercato. I premi di rischio relativi ai titoli di stato italiani sono tornati a livelli notevolmente più bassi.

Aprile: mese di ripresa per i mercati azionari

Aprile è stato un mese molto positivo per le azioni. I principali indici azionari globali sono aumentati tra il 5 e il 16 %, a seconda della regione. Nel mese di aprile uno degli aumenti maggiori è stato registrato dall’indice tecnologico statunitense Nasdaq, cresciuto di circa il 15,5 %. L’indice svizzero SMI in aprile ha guadagnato solo circa il 5 %. Ma aveva perso molto meno prima: da inizio anno l’SMI ha perso meno dell’8 %, una flessione ancora inferiore (il 5,5 %) se si considerano i rendimenti da dividendi. Una reazione sorprendentemente positiva del mercato azionario svizzero tenuto conto delle numerose cattive notizie sul fronte economico.

Le flessioni della crescita nel primo trimestre dell’ordine del 5 % rispetto al trimestre precedente (4° trimestre del 2019) per USA, Germania, Francia, Spagna o Italia erano previste. I dati relativi al secondo trimestre in corso saranno probabilmente molto peggiori. Tuttavia anche questo è già scontato sui mercati. Emblematico della straordinaria situazione economica è anche il fatto che la società energetica Royal Dutch Shell ha cancellato i suoi dividendi per la prima volta dalla seconda guerra mondiale.

Nonostante tutto, la ricetta della combinazione di massicci interventi di politica monetaria e fiscale sembra aver stabilizzato i mercati finanziari. A far preoccupare è «per quanto tempo» questo sarà sostenibile. Gli effetti collaterali della politica monetaria e fiscale, a nostro avviso, sono rimandati a un futuro più lontano, non li vedremo ancora a breve termine. Attualmente resistiamo alla tentazione di aumentare ulteriormente la quota azionaria e ci atteniamo alla nostra strategia rimanendo tatticamente neutrali.

Andamento dei mercati azionari

Oggi, giovedì, i mercati azionari globali hanno registrato un’apertura in lieve perdita. Quelli europei sono attualmente al ribasso dello 0,25 % circa. L’indice svizzero SMI è in leggera flessione dello 0,5 % circa. Per i mercati azionari statunitensi oggi è attesa un’apertura leggermente positiva. A seconda dell’indice (Dow Jones / Standard & Poor’s 500), le azioni statunitensi hanno attualmente perso circa il 9-13 % da inizio anno, quelle europee circa il 20 %, quelle svizzere circa l’8 % e quelle cinesi (indice CSI 300) circa il 5 % (tutte le cifre al 30.4.2020, ore 11.00 circa, ora di Basilea, oscillazioni di mercato da inizio anno, valutate in CHF).

Sebbene anche noi riteniamo che questa fase sia molto incerta e ad alto rischio per la strategia d’investimento, il perdurare di tassi ancora estremamente bassi e l’inflazione molto contenuta sostengono nel medio termine le prospettive delle azioni. Pertanto confermiamo la nostra ponderazione tattica neutra della quota azionaria di ogni strategia d’investimento.

Ripetiamo ancora una volta che in questo contesto la paura è cattiva consigliera. Raccomandiamo di mantenere le posizioni azionarie. Desiderate ricevere regolarmente informazioni sull’attuale situazione di borsa? Abbonatevi ora alla nostra Investment Letter.

 
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