Dopo il proprio decesso si desidera che i propri cari siano tutelati finanziariamente e al riguardo vi sono varie possibilità giuridiche: quelle più comuni sono il testamento, la convenzione matrimoniale e il contratto successorio. Ma quale si addice a quale caso? E qual è quella giusta per voi? Vi forniamo una panoramica.
Se non provvedete personalmente per tempo alla vostra successione, si applicano le disposizioni di legge. Se desiderate adottare una regolamentazione diversa, è necessario conoscere le opzioni a disposizione.
In occasione di un colloquio di consulenza personale scopriremo insieme qual è il percorso migliore per la vostra situazione individuale.
Desiderate lasciare che sia la legge a determinare il futuro finanziario dei vostri cari? Se le disposizioni di legge corrispondono a ciò che desiderate, non dovete fare nulla. Tuttavia, questa procedura spesso non soddisfa le esigenze individuali: in questo caso è necessario conoscere le possibilità a disposizione. Tra queste rientrano la convenzione matrimoniale, il contratto successorio e il testamento. In un contratto successorio e di rinuncia all'eredità si può ad esempio concordare che i discendenti riceveranno la loro quota ereditaria solo dopo il decesso di entrambi i genitori. Tuttavia, ciò richiede il consenso scritto dei figli davanti a un notaio.
Al riguardo, ogni situazione di vita è individuale e unica. In occasione di un colloquio di consulenza esamineremo insieme la vostra situazione specifica e vi illustreremo tutte le possibilità a vostra disposizione.
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Successione: i nostri consigli
Con un testamento potete regolamentare la vostra successione secondo le vostre volontà, purché rispettiate le porzioni legittime. Con un testamento non è possibile lasciare il coniuge o i discendenti completamente a mani vuote. Ma con la revisione del diritto successorio, entrata in vigore il 1° gennaio 2023, potete decidere più autonomamente a chi lasciare i vostri beni e in che quantità. Grazie all'aumento della quota liberamente disponibile, anche i figliastri, gli enti di utilità pubblica o altre persone possono godere maggiormente della possibilità di rientrare tra i beneficiari della successione (cfr. fig.). Chi non è coniugato e non ha figli può, ad esempio, lasciare tutto al proprio partner o a qualsiasi altra persona o a un'organizzazione, esprimendo la propria volontà nel testamento. Quest'ultimo è particolarmente importante per le coppie che convivono senza certificato di matrimonio, poiché secondo la legge non hanno diritto all'eredità.
Di norma si applica il regime patrimoniale della partecipazione agli acquisti. Se uno dei due coniugi viene a mancare, il coniuge superstite conserva i propri beni e ha diritto alla metà degli acquisti. L'altra metà degli acquisti nonché i beni propri del defunto confluiscono nella successione e vanno condivisi con gli altri discendenti. Desiderate privilegiare il vostro coniuge nel miglior modo possibile? Allora tramite convenzione matrimoniale destinategli la totalità degli acquisti, ossia i beni acquistati congiuntamente dopo il matrimonio nonché i ricavi dai beni propri, ad esempio i redditi da locazione di un immobile che ha ereditato la moglie. La convenzione matrimoniale va pubblicamente autenticata.
Ma attenzione: spesso non basta da sola. In un testamento aggiuntivo o in una convenzione matrimoniale combinata/un contratto successorio combinato, le quote dei figli possono essere ulteriormente ridotte o, a seconda della situazione, il relativo versamento può essere posticipato fino al decesso del coniuge superstite. Affinché questa procedura sia legalmente valida, ogni coniuge deve redigere il proprio testamento o entrambi i coniugi devono firmare una convenzione matrimoniale e un contratto successorio pubblicamente autenticati.
Il contratto successorio è un'altra opzione per tutelare i propri cari. La differenza rispetto al testamento è che tutte le parti contraenti devono firmare un documento davanti a un notaio nonché esprimere il loro consenso a eventuali modifiche successive al contratto e firmarle. Con il consenso di tutti gli aventi diritto alle porzioni legittime è possibile derogare a queste ultime in un contratto successorio. Se in caso di decesso del primo genitore i figli intendono rinunciare al versamento delle porzioni legittime, si parla di contratto di rinuncia all'eredità. In questo caso, i figli devono essere maggiorenni ed esprimere anch'essi il consenso scritto davanti a un notaio. L'obiettivo di un tale contratto può essere quello di garantire al coniuge superstite il tenore di vita abituale se, ad esempio, nel patrimonio coniugale la partecipazione agli acquisti è bassa e i beni propri sono elevati. Anche se, ad esempio, uno dei figli desidera rilevare l'azienda dei genitori, i fratelli/le sorelle possono rinunciare alle loro porzioni legittime in un contratto di rinuncia all'eredità e semplificarne il rilevamento.
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