C’è una canzone o un brano che non suoneresti mai, neppure per un compenso stratosferico?
Al mondo ci sono tantissimi brani improponibili, e per suonare alcuni di questi dovrei ricevere un’offerta davvero molto alta. D’altra parte non bisogna neanche prendere tutto troppo sul serio, e tanto per divertirmi potrei cimentarmi con qualche brano del genere, forse addirittura con una canzonetta.
L’applauso è il «salario» dei musicisti o c’è di più?
Sono certa che l’applauso del pubblico possa contribuire molto all’atmosfera in una sala da concerto. Va detto però che l’applauso ormai è diventato scontato, fa parte di ogni concerto, e quindi non possiamo sapere con certezza se il pubblico abbia realmente apprezzato l’esibizione o se stia solo battendo le mani meccanicamente mentre pensa già alla cena. In ogni caso sono commossa quando gli spettatori in tutta la sala si alzano applaudendo, mostrando così il loro entusiasmo. E in particolare sono sempre molto lieta di ricevere commenti sulla mia esibizione personale dopo un concerto.
Quali sfide comporta il Covid-19 per te, che operi nel settore dei concerti?
Anch’io devo confrontarmi con sfide del tutto nuove, che non avrei mai pensato di affrontare prima della pandemia. Ad esempio il fatto di dover suonare con la mascherina, di mantenere la distanza dal pubblico e dagli altri gruppi di strumenti, o anche di non sapere se un concerto si potrà tenere o meno. Come molti altri musicisti, sono contenta di poter riprendere a suonare davanti al pubblico e di poter regalare un po’ di buona musica in questo periodo complicato.
Cosa auguri alla SJSO per il suo cinquantenario?
Alla SJSO auguro di andare avanti così e di ricevere tutto il supporto di cui ha bisogno. Spero che possa continuare a regalare momenti di gioia a tante persone, come accade a me ad ogni sessione musicale. Non vedo l’ora di suonare ai prossimi concerti della SJSO o di assistervi come spettatrice!
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