Di norma le statistiche sul mercato del lavoro statunitense, redatte dal «Bureau of Labor Statistics» (l’ufficio federale di statistica degli Stati Uniti), sono pubblicate il primo venerdì del mese.Ogni volta, il giorno precedente (quindi anche oggi), viene pubblicato il cosiddetto rapporto ADP, sponsorizzato privatamente, che stima gli sviluppi del mercato del lavoro statunitense sulla base dell’elaborazione dei dati relativi ai conteggi salariali di 400 000 aziende USA. Per domani sono previsti dati ufficiali molto preoccupanti per l’economia statunitense. Nel rapporto ADP si stima che, ad aprile, negli USA abbiano perso il lavoro oltre 20 milioni di persone. Per domani si attende quindi che il tasso ufficiale di disoccupazione degli Stati Uniti (U3), che conteggia i disoccupati alla ricerca di un nuovo lavoro da almeno quattro settimane, superi il 15 %. Come si temeva, il livello del tasso di disoccupazione si sta muovendo nella direzione della profonda depressione economica degli anni Trenta. Allora, secondo uno studio scientifico della nota economista statunitense Christina Romer, la disoccupazione negli Stati Uniti aveva superato il 20 %.
È attualmente molto difficile fare previsioni sulla probabile durata di questa situazione e sulle possibilità del sistema sociale statunitense di compensare le perdite di reddito dei consumatori. La ripresa dell’economia statunitense è considerevolmente ostacolata dal numero ancora elevato dei nuovi contagi da Covid-19. Presumibilmente negli Stati Uniti, a livello nazionale, non è stata ancora raggiunta nemmeno la metà dell’ondata epidemica. Se entro la fine di maggio la cifra dei morti salirà a 100 000, allora c’è da temere che questo terribile numero continuerà a crescere significativamente nei prossimi mesi. Ad essere particolarmente penalizzate sono le persone che non hanno la possibilità di lavorare da casa. Non a caso nelle statistiche dei contagi e dei decessi compare una quota consistente della popolazione degli afroamericani e dei cosiddetti latinos. È già plausibile prevedere che nei prossimi due anni l’indebitamento pubblico statunitense aumenterà di circa il 20 % della performance economica, così come in molti altri paesi. L’aspettativa, o la speranza, è che il dollaro USA e il livello dei tassi d’interesse statunitensi non reagiscano bruscamente a questo notevole aumento dell’indebitamento pubblico statunitense. Almeno nella prospettiva odierna non vi sono indicazioni concrete in tal senso.
Questi fattori si riflettono negli scenari di ripresa economica dell’economia statunitense, per cui prevediamo che una ripresa sostenuta dell’economia degli Stati Uniti sarà possibile solo il prossimo anno.
Permane comunque la speranza che questa prospettiva possa migliorare significativamente grazie a nuovi farmaci o nuove terapie.
Andamento dei mercati azionari
Oggi, giovedì, i mercati azionari globali hanno registrato un’apertura positiva. Quelli europei sono al rialzo dello 0,9 % circa. L’indice svizzero SMI cresce attualmente dello 0,30 % circa e Anche per i mercati azionari statunitensi oggi è attesa un’apertura positiva attorno a +1 %. A seconda dell’indice (Dow Jones / Standard & Poor’s 500), le azioni statunitensi hanno attualmente perso circa il 13-17 % da inizio anno, quelle europee circa il 23 %, quelle svizzere circa il 10 % e quelle cinesi (indice CSI 300) circa il 4 % (tutte le cifre al 7.5.2020, ore 12.15 circa, ora di Basilea, oscillazioni di mercato da inizio anno, valutate in CHF).
Ripetiamo ancora una volta che in questo contesto la paura è cattiva consigliera. Raccomandiamo di mantenere le posizioni azionarie. Desiderate ricevere regolarmente informazioni sull’attuale situazione di borsa? Abbonatevi ora alla nostra Investment Letter.