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Prospettive di mercato

I mercati azionari reagiscono positivamente agli ulteriori allentamenti in Europa e negli USA

Commento del CIO, lunedì 27 aprile 2020

Dr. Sandro Merino, Chief Investment Officer

Anche oggi, lunedì, prosegue il miglioramento nei numeri dei casi registrati in Europa per l’epidemia da coronavirus. Anche gli Stati Uniti sembrano aver superato il picco dei contagi. C’è quindi crescente fiducia nel fatto che le misure di allentamento adottate o già attuate in molti paesi europei non saranno accompagnate da un forte aumento del numero dei contagi.

In Svizzera l’odierno lunedì segna l’inizio della prima fase della strategia di uscita

possono riaprire le strutture che prevedono soltanto un numero limitato di contatti diretti, in cui è possibile attuare in modo semplice i piani di protezione e che non generano un forte flusso di persone. Saranno allentati i provvedimenti nel settore medico stazionario e gli ospedali potranno effettuare nuovamente tutti gli interventi. Lo stesso vale per gli studi medici ambulatoriali che potranno riprendere la loro normale attività ed eseguire di nuovo tutti gli interventi, compresi quelli non urgenti. Rientrano in questa categoria anche gli studi di medicina dentaria, di fisioterapia e di massaggi medici. In tal modo si intendono evitare anche le conseguenze negative della rinuncia a trattamenti ed esami medici.Potranno riaprire anche gli esercizi che forniscono prestazioni alla persona con contatto corporeo, quali parrucchieri, saloni di massaggio, studi di tatuaggio e centri estetici. Potranno riaprire anche i centri commerciali del fai da te e di giardinaggio, i negozi di giardinaggio e i fiorai. Non saranno inoltre più soggetti al divieto di esercizio le strutture aperte al pubblico senza un servizio al cliente, quali gli impianti di autolavaggio self-service. Le restrizioni dell’offerta nei negozi di generi alimentari vengono però mantenute; decadranno solo l’11 maggio, data prevista per l’apertura di tutti i negozi e mercati, nonché delle scuole primarie e secondarie. In merito a queste ultime, tuttavia, Il Consiglio federale deciderà mercoledì prossimo. Non è stata ancora presa alcuna decisione di principio per il settore della gastronomia, uno dei più pesantemente colpiti.

Il primo ministro britannico Boris Johnson, che si è completamente ripreso, ha tenuto oggi, davanti al numero 10 di Downing Street, il suo primo discorso pubblico dopo la convalescenza riguardo alla situazione attuale. In termini di contenuto, il suo discorso è apparso su posizioni molto vicine a quelle di Angela Merkel o Giuseppe Conte. Boris Johnson sottolinea i significativi progressi fatti, ma riconosce anche che ora siamo nella fase di maggior rischio. Pertanto, avverte che un allentamento imprudente e affrettato metterebbe a repentaglio i risultati raggiunti finora, rimarcando che un eventuale nuovo lock-down potrebbe comportare conseguenze catastrofiche per l’economia britannica. Anche il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, mette in guardia dai danni irreversibili che un secondo lock-down provocherebbe per l’economia del suo paese. Il Regno Unito dovrà quindi attendere ancora qualche settimana prima di poter adottare misure di allentamento analoghe a quelle dell’Italia o della Germania.

Anche negli Stati Uniti, il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, afferma che nel suo stato il peggio è alle spalle e prospetta degli allentamenti. A livello complessivo, la situazione negli USA è però eterogenea. Dopo che Donald Trump, nella sua conferenza stampa quotidiana di venerdì scorso, si è messo in ridicolo davanti all’intera nazione con le sue dichiarazioni su raggi UV e potenti disinfettanti come possibili terapie per il coronavirus, molti politici ed esperti lo accusano di essere incapace di usare razionalmente i numerosi strumenti di cui dispone a livello federale. A causa delle numerose reazioni negative, Donald Trump valuta se continuare a tenere le sue conferenze stampa quotidiane, sostenendo che non sarebbero degne del suo tempo e del suo impegno. Dopo le dichiarazioni di Trump, molti produttori di disinfettanti e la Commissione statunitense per la sicurezza dei prodotti sono stati costretti a emettere dichiarazioni contro l’assunzione di detergenti. Essendo gli allentamenti decisi e monitorati individualmente dai singoli stati federali, le strategie sono eterogenee. La Task Force della Casa Bianca non sembra più avere le redini della gestione della crisi del coronavirus. La direzione è stata assunta dai governatori degli stati federali. Nel frattempo negli Stati Uniti la soglia di 1 000 000 di contagi confermati è stata raggiunta più rapidamente di quanto ci aspettassimo ed è stata oltrepassata la cifra di 50 000 morti. Molti esperti mettono in guardia dai rischi legati all’eccessiva precocità degli allentamenti e alle numerose riaperture di attività da parte di molti piccoli imprenditori - incuranti delle sanzioni - anche in stati dove non sarebbero ufficialmente previste.

Nessuna pressione inflazionistica a breve termine

Dopo che, nelle ultime settimane, l’entità della recessione è stata meglio compresa (anche in termini quantitativi), si delinea la probabilità che le misure di allentamento rimettano l’economia in moto più rapidamente sul versante dell’offerta che su quello della domanda. Ci sono buone ragioni a supporto di questa tesi: il mantenimento di molte restrizioni, il fatto che il comportamento dei consumatori continuerà ad essere influenzato a lungo dalla pandemia e profonde cicatrici lasciate dalle perdite degli ultimi mesi nei bilanci di aziende e famiglie. A questo proposito, in molti paesi gli aiuti promessi in via teorica arrivano di fatto a rilento e sono insufficienti per ampiezza e profondità.

Andamento dei mercati azionari

Oggi, lunedì, i mercati azionari globali hanno registrato un’apertura nettamente positiva. Quelli europei sono attualmente al rialzo del 2 % circa. L’indice svizzero SMI è attualmente in flessione di –1 % circa. Per i mercati azionari statunitensi oggi è attesa un’apertura positiva. A seconda dell’indice (Dow Jones / Standard & Poor’s 500), le azioni statunitensi hanno attualmente perso circa il 12-16 % da inizio anno, quelle europee circa il 22 %, quelle svizzere circa l’8 % e quelle cinesi (indice CSI 300) circa il 7 % (tutte le cifre al 27.4.2020, ore 11.15 circa, ora di Basilea, oscillazioni di mercato da inizio anno, valutate in CHF).

Ripetiamo ancora una volta che in questo contesto la paura è cattiva consigliera. Raccomandiamo di mantenere le posizioni azionarie. Desiderate ricevere regolarmente informazioni sull’attuale situazione di borsa? Abbonatevi ora alla nostra Investment Letter.


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