Ecco cosa cambia con il «matrimonio per tutti»
Quando si parla di «penalizzazione del matrimonio» ci si riferisce alla circostanza per cui in Svizzera, in molti casi, una coppia sposata con doppio reddito è soggetta a un’imposizione fiscale ben più elevata rispetto a quella applicata a due lavoratori che vivono in concubinato. Questo stato di cose è dovuto alla progressione fiscale, che aumenta con il crescere del reddito complessivo. Una disparità di trattamento che perdura da decenni sia a livello di imposte federali che in ambito cantonale. Negli anni Novanta, il Tribunale federale ha sentenziato che una differenza pari o superiore al 10% può essere considerata discriminatoria. Da allora, alcuni cantoni hanno adattato la propria legislazione fiscale, mentre altri no. Nelle fasce più abbienti, la penalizzazione delle coppie di coniugi rispetto a quelle di concubini aventi un reddito analogo può talvolta giungere al 50% o addirittura superarlo. Questa situazione incide sensibilmente anche a livello delle imposte federali.
Per mitigare la «penalizzazione del matrimonio» sono stati messi in campo numerosi rimedi, come le deduzioni per coniugi con doppio reddito o i modelli di splitting. Ciò che manca, tuttavia, è una regolamentazione uniforme e valida a livello nazionale che si applichi anche ai cantoni e che elimini del tutto questa ingiustizia. Pertanto, all’inizio del 2021 è stata lanciata una nuova iniziativa per l’imposizione individuale. Dopo il «matrimonio per tutti», quindi, potremmo essere presto chiamati di nuovo a votare per un’ulteriore riforma che consenta alle coppie omosessuali – e anche a tutte le altre – di sposarsi senza svantaggi finanziari.
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