Dal 2026 sarà possibile effettuare versamenti nel pilastro 3a a copertura di lacune contributive createsi a partire dal 2025. Questa nuova regola aiuta le persone esercitanti un'attività lucrativa a rafforzare la loro previdenza individuale e a beneficiare di risparmi fiscali. Dal 2026 è prevista la possibilità di un riscatto retroattivo per l’anno di contribuzione 2025.
Dal 2025 il Consiglio federale ammette i riscatti retroattivi nel pilastro 3a: chi in determinati anni non ha versato contributi o lo ha fatto solo in parte potrà provvedere retroattivamente – in futuro questo varrà per i dieci anni precedenti – e far valere tali versamenti sul piano fiscale. I primi riscatti retroattivi potranno essere effettuati nel 2026 per un’eventuale lacuna creatasi nel 2025.
Rimangono invariati gli importi massimi annui che si possono versare nel 3° pilastro, così come la cadenza biennale con cui tali importi vengono rivisti.
Per quest’anno (2024) potrete versare sul vostro conto di previdenza 3 i seguenti importi:
Per il prossimo anno (2025) si applicano i seguenti importi massimi:
Spesso la nascita di un (ulteriore) figlio, un periodo di disoccupazione, la decisione di seguire corsi di perfezionamento o di effettuare un soggiorno all’estero portano a ridurre o a sospendere del tutto i versamenti nella previdenza. La regola è chiara: ha diritto a una rendita intera solo chi non presenta lacune contributive nell’AVS (44 anni di contribuzione) e ha un reddito annuo medio di 88 200 CHF.
Dal 2025 potete pianificare in modo più flessibile la vostra previdenza e compensare i contributi annui non (completamente) versati nel pilastro 3a, purché disponiate di un reddito soggetto all’AVS. Per colmare le vostre lacune previdenziali potete effettuare riscatti nel 2° pilastro – opportunità di cui potevate usufruire già in precedenza – oppure, con la nuova regolamentazione, prevedere riscatti retroattivi nel 3° pilastro.
Esempio:
Entro fine 2025, Eva C. versa sul suo conto di previdenza 3000 CHF, importo inferiore rispetto a quello massimo ammesso di 7258 CHF. Così facendo, per quell’anno si viene a creare una lacuna previdenziale di 4258 CHF. Per colmarla, nel 2026 Eva potrà versare l’importo massimo previsto per l’anno in corso e, in aggiunta, i 4258 CHF relativi al 2025, ovviamente a condizione di disporre in entrambi gli anni di un reddito soggetto all’AVS.
Eva potrà dedurre dal suo reddito imponibile sia il contributo ordinario sia il riscatto.
«Se volete assicurarvi di beneficiare direttamente del versamento effettuato per colmare la lacuna previdenziale e vi preme poter disporre del vostro capitale in modo più flessibile durante la vecchiaia, è meglio puntare sui versamenti ordinari e sui riscatti retroattivi nel pilastro 3a anziché su un riscatto nella cassa pensioni»Evelyne Jungo, esperta in materia previdenziale della Banca Cler
Buono a sapersi
La nuova possibilità di effettuare riscatti retroattivi nel pilastro 3a offre a molte persone esercitanti un'attività lucrativa una soluzione flessibile per colmare le lacune previdenziali, beneficiando al contempo di vantaggi fiscali. Si tratta di un’opportunità preziosa in particolare per chi, dal 2025, non avrà potuto versare regolarmente l’importo previsto nella propria previdenza privata a causa di un lavoro a tempo parziale, di una pausa per i figli o della scelta di trascorrere un periodo all’estero.
Importante: il Consiglio federale ha deciso di ammettere il riscatto retroattivo della somma necessaria per arrivare all’importo massimo annuale entro i 10 anni successivi. Poiché tuttavia la regola si applica solo a partire dal 2025, si potrà usufruire di questa possibilità solo dal 2026, con riferimento, appunto, al 2025.
Anche se la modifica della legge entra in vigore solo il 1° gennaio 2025, potete cogliere subito l’occasione per richiedere una consulenza completa sul tema della previdenza e prepararvi adeguatamente alla futura possibilità di riscatto.