Molte persone vivono nella stessa casa per tutta la vita. Ma come si mettono le cose con l’ipoteca dopo il pensionamento? Durante la fase di attività lucrativa il finanziamento è sostenibile; quando si smette di lavorare, però, la situazione economica cambia. In genere le entrate mensili si riducono, mentre i costi dell’alloggio rimangono gli stessi. Così, prima del pensionamento, in molti si chiedono: potrò conservare la mia ipoteca anche quando sarò avanti con gli anni? Devo effettuare un rimborso nel momento in cui vado in pensione? Devo procedere a un ammortamento parziale o apportare degli adeguamenti? Quali opzioni di finanziamento esistono per le persone anziane?
L’essenziale in breve
In linea di principio, un’ipoteca nella terza età non ha nulla di diverso da un’ipoteca stipulata durante la fase di attività lucrativa. Dopo il pensionamento, però, la vostra situazione finanziaria cambia: il reddito regolare conseguito con il lavoro viene meno; per contro, si dispone della rendita, dei proventi derivanti dai fondi previdenziali o dagli investimenti e del patrimonio che si è costruito negli anni. Queste entrate definiscono il limite entro il quale dovrà collocarsi un’ipoteca dopo il pensionamento per risultare comunque sostenibile. Con il nostro calcolatore della pensione potete ricavare la vostra rendita futura e individuare anche le eventuali lacune.
Se ponete basi solide per il finanziamento della vostra casa dopo il pensionamento, avrete la certezza di non dover rinunciare alla vostra abitazione in età avanzata per questioni di soldi. È ovviamente un grande vantaggio poter invecchiare nelle proprie amate quattro mura in tutta sicurezza e senza preoccupazioni economiche. Allo stesso tempo, vi assicurate la libertà finanziaria necessaria per scegliere in qualsiasi momento di trasferirvi in un appartamento più piccolo o di optare per una diversa forma abitativa.
La sfida consiste nel saper bilanciare il vostro reddito, più basso, con i costi dell’alloggio, che rimangono invariati. Questo richiede una pianificazione tempestiva e realistica. Date risposta agli interrogativi seguenti: quale sarà il vostro reddito dopo il pensionamento? La sostenibilità risulterà ancora garantita? È opportuno procedere a un ammortamento? Il pensionamento comporta molte decisioni che incidono sulla situazione finanziaria futura. Proprio in questo possiamo esservi di grande aiuto. Nell’ambito della pianificazione del pensionamento analizziamo la vostra situazione attuale, le vostre esigenze e i vostri obiettivi ed elaboriamo misure utili per farvi raggiungere i vostri traguardi. Naturalmente restiamo al vostro fianco e vi accompagniamo nelle varie fasi della vita. Fissate subito un colloquio di consulenza.
La stipula di una nuova ipoteca o di un’ipoteca aggiuntiva permette a chi beneficia di una rendita di finanziare ristrutturazioni di grande entità o di creare un margine economico per altri progetti. Gli esempi riportati qui di seguito mostrano quando un’ipoteca nella terza età può essere una soluzione azzeccata.
Siete in pensione e nel corso degli anni avete rimborsato in gran parte o completamente il debito contratto per finanziare la vostra casa. Una grossa quota del vostro patrimonio, quindi, è «immobilizzata» nell’abitazione. La vostra intenzione ora è di ristrutturarla o di renderla a misura di anziano, perché magari trovate che salire le scale sia sempre più faticoso o che una doccia maggiormente accessibile vi faciliterebbe la vita. In questo caso può essere opportuno stipulare una nuova ipoteca o aumentare l’ipoteca esistente anche se siete già avanti negli anni.
I vostri figli hanno lasciato il nido e, da pensionati, trovate ormai che casa vostra sia troppo grande e troppo onerosa da gestire. Tanto più se, oltretutto, dovete tenere in ordine anche il giardino. Per molte persone avanti con gli anni può avere senso lasciare la casa di famiglia e acquistare un appartamento, più facile da gestire e a misura di anziano.
Che si tratti di finanziare la vostra nuova abitazione o di reperire la liquidità necessaria per coprire i lavori di ristrutturazione, sappiate che la Banca Cler dispone di interessanti ipoteche stipulabili naturalmente anche da chi già beneficia di una rendita. Saremo felici di supportarvi, nel rispetto dei nostri criteri di anticipo e di sostenibilità.
Per questa domanda non esiste una risposta valida in assoluto: dipende dalla situazione individuale e dalla banca. La maggior parte degli istituti decide in base alla sostenibilità e alla situazione finanziaria dei richiedenti.
Alcune banche fissano un’età massima per la durata dell’ipoteca, ad es. 80 o 85 anni. Non è però il caso della Banca Cler: per valutare la sostenibilità di un’ipoteca nella terza età utilizziamo i medesimi parametri applicati con persone più giovani.
A seconda della banca, possono variare anche i requisiti posti per concedere un’ipoteca a chi è avanti con gli anni. Tra questi possono esservi, ad esempio:
Di norma, dopo il pensionamento si hanno a disposizione minori mezzi finanziari, poiché il reddito da lavoro viene sostituito dalla rendita. Questo può incidere sulla sostenibilità dell’ipoteca nella terza età, pertanto spesso si rivela opportuno procedere a un ammortamento (parziale).
Quando il beneficiario va in pensione, spesso la banca provvede a ricalcolare la sostenibilità dell’ipoteca, tenendo conto, in primo luogo, dell’introito derivante dalla rendita dell’AVS, dalla rendita della cassa pensioni e da rendite vitalizie nonché dei proventi che frutta il patrimonio. L’importante è che i costi dell’alloggio (interessi ipotecari, ammortamenti e costi accessori) continuino a non superare un terzo del reddito disponibile.
La difficoltà risiede nel fatto che spesso le entrate legate alle rendite sono inferiori al reddito da lavoro percepito in precedenza, con la conseguente necessità di interventi di adeguamento, come un ammortamento parziale dell’ipoteca o il passaggio a un modello con un onere degli interessi più contenuto.
Il calcolo esemplificativo che riportiamo di seguito mostra come cambia la sostenibilità di un’ipoteca con l’avanzare degli anni. Anche dopo il pensionamento vale la regola per cui i costi dell’alloggio non dovrebbero mai superare un terzo del reddito. Poiché, di norma, nella fase della pensione percepite meno denaro rispetto a quanto accadeva durante la fase di attività lucrativa, anche l’importo ipotecario massimo che risulta sostenibile per voi diminuisce in proporzione. Per finanziare un immobile nel lungo termine, avete bisogno di un reddito da rendita congruo o di mezzi propri sufficienti. Per le finalità del nostro esempio, si ipotizza che al momento del pensionamento la seconda ipoteca sia stata ammortizzata.
Pianificare per tempo il pensionamento vi permette di evitare difficoltà economiche una volta usciti dal mondo del lavoro. La Banca Cler vi aiuta a far quadrare in modo ottimale previdenza, imposte e patrimonio. I nostri esperti elaborano insieme a voi soluzioni personalizzate così che possiate mantenere il medesimo standard di vita anche dopo il pensionamento. Fissate oggi stesso un colloquio di consulenza e assicuratevi un futuro senza pensieri.
Molte persone sottovalutano gli effetti del pensionamento sulla propria situazione finanziaria. Invece, vale la pena occuparsi per tempo della sostenibilità della propria ipoteca nella terza età. Così facendo, infatti, si può intervenire tempestivamente con opportuni adeguamenti, ad esempio un ammortamento o la scelta di un modello ipotecario più adatto.
Se si stipula un’ipoteca per pensionati e persone anziane, l’obiettivo dovrebbe essere sostenere i costi dell’alloggio anche dopo il pensionamento senza essere costretti a rinunce in altri ambiti importanti dell’esistenza. Scegliendo la strategia giusta si può fare in modo che un’ipoteca nella terza età non solo offra sicurezza finanziaria, ma garantisca anche la qualità di vita a casa propria.
Con il pensionamento a cambiare non è solo il contesto finanziario, ma anche i requisiti che un’ipoteca deve presentare. Mentre le persone che esercitano un’attività lucrativa spesso traggono beneficio da modelli di finanziamento flessibili, per i pensionati in primo piano ci sono di frequente la stabilità e la possibilità di pianificare. La scelta del modello ipotecario più idoneo dipende dalla vostra situazione individuale.
Un’ipoteca a tasso fisso, ad esempio, permette di pianificare con sicurezza, perché il tasso d’interesse rimane invariato per l’intera durata del credito. Questo modello può essere l’ideale proprio per chi, come i pensionati, ha entrate stabili e vuole tutelarsi da eventuali fluttuazioni dei tassi. Tuttavia, a partire da una certa età, le lunghe durate sono meno consigliabili poiché complicano la divisione ereditaria. Un’ipoteca SARON, per contro, può risultare più conveniente nel breve termine, ma espone a eventuali innalzamenti dei tassi. Scegliendo questo modello per l’ipoteca, chi dispone di sufficienti riserve economiche può restare flessibile anche se è in pensione.
Poiché il reddito nell’età della pensione si riduce, è essenziale considerare le proprie finanze in ottica complessiva e con sguardo lungimirante, ancora meglio se prima del pensionamento. Valutiamo insieme a voi l’ammortamento dell’ipoteca in modo tale che quest’ultima risulti sostenibile anche con il reddito ridotto conseguente alla pensione. Che nei vostri progetti ci sia una ristrutturazione oppure l’acquisto di un appartamento di proprietà, prendete contatto con noi. Vi forniremo una consulenza a 360° e vi aiuteremo a trovare la soluzione giusta per voi.